Coloro che attribuiscono la crisi del debito sovrano alla mancanza di iniziativa delle istituzioni e dei governi hanno certamente ragione, ma sarebbe sbagliato pensare che il problema può essere risolto con un qualche trucco finanziario: gli eurobond, l'acquisto di titoli sovrani da parte della Bce o una generale garanzia sui debiti (come proposto da Jeffrey Sacks sul Financial Times del 30 giugno scorso).
La crisi di debito dei Paesi periferici è in primo luogo dovuta a mancanza di competitività che si manifesta con squilibri crescenti nelle bilance commerciali.
Una semplice crisi di liquidità potrebbe giustificare l'assunzione di garanzie da parte delle istituzioni europee a copertura dei rischi connessi al debito dei Paesi periferici, perché queste politiche hanno il vantaggio di allentare il panico, abbassare i tassi d'interesse e guadagnare tempo in attesa della soluzione dei problemi reali, con perdite contenute per i creditori. Ma la crisi di Grecia, Portogallo, Spagna (e, in misura minore, dell'Italia) non è dovuta a una momentanea e mal riposta mancanza di fiducia degli investitori.