venerdì 15 aprile 2011

ECCO CHI SONO I NUOVI COLONIZZATORI, EHMMM SCUSATE SONO SEMPRE GLI STESSI!!!


Il nuovo colonialismo

1 aprile 2011
By coriintempesta
Quello che stiamo osservando in Libia è la rinascita del colonialismo.Solo che questa volta non sono i diversi governi europei in competizione per gli imperi e le risorse.Il nuovo colonialismo opera sotto la copertura della “comunità mondiale”, che significa la NATO e i paesi che collaborano con essa.La NATO, l’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, una volta era una alleanza di difesa contro una possibile invasione sovietica dell’Europa occidentale.Oggi la NATO fornisce truppe europee in nome della egemonia americana.
Washington esercita l’egemonia mondiale sotto le sembianze del selettivo “intervento umanitario” e  del” portare la libertà e la democrazia ai popoli oppressi.”Su base opportunistica, Washington individua i paesi per l’intervento tra quelli che non sono suoi “partner internazionali”.
Preso alla sprovvista, forse, dalle rivolte popolari in Tunisia ed Egitto, ci sono alcune indicazioni secondo cui Washington abbia risposto in modo opportunistico e abbia incoraggiato la rivolta in Libia.Khalifa Hifter, un presunto agente libico della CIA negli ultimi 20 anni,è andato in Libia a capo dell’esercito ribelle.
Gheddafi si fece da solo obbiettivo dell’imperialismo occidentale rifiutandosi di far parte dell’US Africa Command.Gheddafi ha visto lo schema di Washington per quello che è, un piano colonialista di divide et impera.L’U.S. Africa Command (AFRICOM) è stata creata per ordine del presidente George W. Bush nel 2007. AFRICOM descrive cosi il suo obiettivo:“Il nostro approccio si basa sul sostegno agli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti in Africa come articolato dal Presidente e dal segretario di Stato e della Difesa nella Strategia di Sicurezza Nazionale e nella Strategia Militare Nazionale. Gli Stati Uniti e le nazioni africane hanno forti interessi comuni nella promozione della sicurezza e della stabilità nel continente africano, nei suoi Stati insulari e nelle zone marittime. Avanzare questi interessi richiede un approccio unificato che integra gli sforzi con quelli degli altri dipartimenti e agenzie del governo statunitense, così come con i nostri partner africani e internazionali”.
Quarantanove paesi partecipano all’ Africa Command,ma tra questi non vi sono la Libia, il Sudan, l’Eritrea, lo Zimbabwe e la Costa d’Avorio.Tranne che nello Zimbabwe,in questi Paesi-non membri vi è un intervento militare occidentale.[www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=23940]

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