La fica ci piaceva - l'avevamo mai vista? -
era il pensiero che ci tirava le facce.
Non so se per l'età o la pigrizia,
più che stampata ci luccicava agli occhi.
Ma quella non era una semplice bernarda,
era una gatta, una pantera, uno scotch...
Nel suo guardare degli occhi si muoveva
- pareva si muovesse, ma ero io,
ché mi si muoveva il sangue, e tutto in nebbia
era l'andare del tram, i finestrini,
la gente stravaccata nella noia,
le strade che nel passare scivolavano finte...
Il Paradiso, ragazzi, che chiavata!
Ti sembra di essere ben caldo nel cuore del mondo
e il mondo si scopre, tutto si fa miseria:
la pratica, il coraggio, la gioventù...
Io questo Dio non l'ho ancora capito. Dà voglia di fica, e dice ch'è male,
dà voglia di vivere, arriva la morte, ci ha dato anima e corpo, ci assassina...
Cosa devo pensare? Io ho paura di un dio che già nel farci se ne lava le mani
e noi buttati qui a grattarci maturata male la sua filosofia da manovale,
la libertà dell'arte di far figli che non sanno né parlare né camminare.
Al dio cosa dobbiamo dire? del niente attorno?
dell'aria che corre via? del fumo nel cuore?
E' morta la natura, il tempo ci perseguita, e la miseria spossa dentro di noi la voglia di guardarci e di imparare...
Se parliamo, sono bestemmie, e semmai per dire del gran mangiare che caghiamo per la terra
insieme alle malattie e alla bontà.
Oh Dio, che gran bugìa, che voglia di piangere...
Un gran silenzio e mai una verità.
Franco Loi
R U B A T A HAHAHAAA
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